L’opera dei pupi è il teatro tradizionale siciliano delle marionette. I pupi che differiscono dalle altre marionette per i soggetti, per la meccanica, per lo stile figurativo, per l’organizzazione scenica è il tipo di recitazione. Esistono in Sicilia due distinte tradizioni dell’opera dei pupi quella palermitana diffusa nella Sicilia occidentale e quella catanese diffusa nella Sicilia orientale.
Il repertorio classico narra l'epopea cavalleresca in particolare le vicende di Carlo Magno e quelle dei suoi paladini. Il repertorio dei Pupari comprende, però anche altre narrazioni cavalleresche episodi storici (Ruggiero il normanno conquista la Sicilia, il vespro siciliano ...). |
La sala è il palcoscenico.
I teatri dell’opera dei pupi venivano in genere montati i magazzini o in scuderie, e talvolta in baracche di legno. Nell ’area di influenza palermitana la sala solo eccezionalmente era capace di 100 più spettatori, mentre nell’ area catanese erano presenti normali sale con 200 e più posti. Gli spettatori sedevano su rozzi banchi di legno. Alcuni teatri erano dotati di posti su pedane rialzate, i posti nelle prime file erano riservate ai bambini. Il palcoscenico al di là del boccascena è diviso dalle quinte, in genere tre, in ciascuno dei quali le marionette possono spostarsi camminando parallelamente al proscenio. Mentre a Catania la scena è più profonda perché la marionetta essendo manovrate da un palco dietro il fondale si muove lungo un solo piano e si discostano poco dallo scenario.
I teatri dell’opera dei pupi venivano in genere montati i magazzini o in scuderie, e talvolta in baracche di legno. Nell ’area di influenza palermitana la sala solo eccezionalmente era capace di 100 più spettatori, mentre nell’ area catanese erano presenti normali sale con 200 e più posti. Gli spettatori sedevano su rozzi banchi di legno. Alcuni teatri erano dotati di posti su pedane rialzate, i posti nelle prime file erano riservate ai bambini. Il palcoscenico al di là del boccascena è diviso dalle quinte, in genere tre, in ciascuno dei quali le marionette possono spostarsi camminando parallelamente al proscenio. Mentre a Catania la scena è più profonda perché la marionetta essendo manovrate da un palco dietro il fondale si muove lungo un solo piano e si discostano poco dallo scenario.
I pupi palermitani e quelli catanesi hanno caratteristiche meccaniche fondamentali comuni. Sia gli uni che gli altri vengono mossi da due robusti ferri, uno alla testa ed uno alla mano destra e da qualche filo ausiliare per muovere il braccio sinistro. La loro struttura è sempre il legno ed è costituita da un’ossatura e dalla testa. Le gambe sono dotate di movimento pendolare. La testa è attraversata dal ferro principale che ha due ganci uno piccolo in basso che si aggancia al busto in mezzo alle spalle e uno in alto che permette di apprendere il pupo. Le marionette palermitane sono più piccole di quelle catanesi. I pupi palermitani sono alti da 80 cm a 1 m e pesano circa 8 kg. I pupi catanesi che sono alti da 1,10 m a 1,30 m e sono molto più pesanti di quelli palermitani, circa 16 kg. Hanno il ginocchio rigido e, tengono sempre o quasi sempre la spada in mano al contrario dei palermitani che possono sguainarla all'occorrenza.